Nuova intervista di Gates per DR Netradio

Negli scorsi giorni anche Anders Bøtter di DR Netradio ha raggiunto la band per fare due chiacchere insieme a Gates.
Gli argomenti affrontati sono diversi.
Innanzitutto il nuovo disco che viene descritto come un grande lavoro, un enorme concept album accompagnato da un video davvero indescrivibile. Parlando di come si sia evoluto l’album, viene spiegato che tutto è partito dal concept. La musica ha voluto accompagnare in modo “unico e completo” il tema che ha così appassionato Matt e che viene raccontato nei testi.
Si fa poi un tuffo nel passato con Afterlife e si parla del contributo che Jimmy dava alla band in termini di composizione. Brian racconta candidamente che Jimmy era sempre molto teso all’idea di comporre per i Sevenfold ma quando lo hanno spinto a farlo, ne sono uscite canzoni strepitose come Afterlife, Brompton Cocktail o A Little Piece of Heaven.
In automatico si torna anche alla sua scomparsa e di come la band abbia vissuto quel periodo. Egoisticamente -spiega Brian- sarebbe stato più facile sciogliersi all’epoca, ma la famiglia di Jimmy li ha aiutati a prendere la decisione di andare avanti per il loro compagno, per loro stessi ed anche per i loro fan che hanno dimostrato tutto il loro affetto e la loro vicinanza in quel momento.
Si torna poi a The Stage ed in particolare a Creating God ed Angels, che possono venire interpretate (per l’intervistatore) come canzoni con riferimenti religiosi che sembrano essere una costante negli Avenged Sevenfold, qualcosa che li ispira in modo particolare. Brian (da buon ateo) ha spiegato che semplicemente, molte storie e figure seppur di origine religiosa, ormai fanno parte della tradizione. Passa poi ai dettagli delle due canzoni: Creating God è nata e si è sviluppata tutta attorno ad un particolare verso ed è stato poi Brooks a trasformarla in qualcosa di strepitoso con le sue parti. Angels doveva essere la ballad del disco, ma volevano qualcosa di diverso dal normale e ne è nata questa canzone con un pizzico di grunge, un tono molto soul e qualcosa di hip hop. E’ davvero contento del risultato finale e ringrazia il produttore del disco (Joe Barresi) per tutti i preziosi suggerimenti e in particolare per il tono della chitarra che ha reso la canzone così suggestiva.
Si fa poi un salto al futuro e all’imminente tour che inizierà tra un mese circa. Per ammissione di Gates la setlist sarà un mix di vecchie e nuove canzoni per accontentare tutti i fans. Ammette che per loro è difficile riuscire a bilanciare il numero di canzoni perchè all’uscita di un nuovo disco, sono sempre molto gasati e vorrebbero poterlo suonare per intero. La produzione del nuovo tour sarà davvero impressionante e sono emozionati all’idea di condividere tutte le novità a breve.
Si conclude l’intervista parlando di Exist, definita come “la canzone di chiusura più epica tra tutti i dischi usciti in questo anno”. Molto curiosa la domanda che viene posta a Brian: dopo una canzone del genere, cosa possono “inventarsi” in futuro per superarsi?
Brian dice che sono davvero soddisfatti del loro ultimo lavoro e che si sentono sempre prosciugati dopo l’uscita di un nuovo album. Al momento si sentono ancora così e non sanno da dove potranno ri-iniziare a comporre tra un po’ di mesi; al momento hanno dato tutto con The Stage e specialmente con Exist, canzone così ambiziosa da essere una
soundtrack di quella che conosciamo come “la teoria del Big Bang”: hanno espresso la loro percezione della cosa musicalmente, si sono molto appassionati allo spazio e sono stati ispirati da classici di Pink Floyd e Beatles.
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giada

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