Bat Country ed i suoi riferimenti letterari e cinematografici

Come tutti sapete, la frase:
“He Who Makes A Beast of Himself, Gets Rid of The Pain of Being A Man” apre il video di Bat Country.

In molti erroneamente hanno pensato si trattasse di una frase inventata dalla band quando invece è un citazione e tributo al Dr. Samuel Johnson; poeta, critico letterario, saggista, biografo e lessicografo inglese.

A quanto pare, sembra che la frase sia nata durante una discussione con una certa Anna Williams sul perchè un uomo si debba rendere colpevole di comportamenti “bestiali” sotto influenza di alcolismo ed ebrezza varia.

In questa risposta si nota la consapevolezza dei lati più oscuri della vita che spesso diventano insopportabili.

La citazione è particolarmente azzeccata se consideriamo il tema principale di Bat Country, ispirata a “Paura e Disgusto a Las Vegas” il libro di Hunter S. Thompson.

Si noti infatti come alcune frasi siano riferite proprio all’autore:
“My hand is on the trigger, I’m ready to ignite”  Hunter si è suicidato.
“Too many doses and I’m starting to get an attraction” Hunter aveva una seria dipendenza dalla droga.

E’ inoltre molto palese il riferimento al film “Paura e Delirio a Las Vegas” con Johnny Depp e Benicio Del Toro in cui molte delle scene clou della pellicola vengono rivisitate nel videoclip ufficiale di Bat Country.

Il titolo riprende il film da una celebre battuta di Johnny Depp,

We can’t stop here, this is Bat Country!

Una citazione del film che ovviamente si riferisce all’essere strafatti, in questo caso particolare, così tanto da cedere alle allucinazioni come i protagonisti durante questa particolare scena in cui si credono inseguiti dai pipistrelli.

Tornando alla frase di Johnson con cui si apre Bat Country si evince che è strettamente correlata sia al video che alle tematiche proprio perchè, parafrasando:

Colui che si rende bestia (bevendo, drogandosi, sviando dalla morale comune) si sbarazza dei dolori dell’essere uomo (con alcool e droga appunto)

Come ultimo appunto: in molti credono che la frase sia di Thompson ma è in realtà di Johnson, citata nel suo libro e usata nel film.