3. Roma 21-06-2011

SCALETTA:
1. Nightmare
2. Critical Acclaim
3. Welcome to the Family
4. Almost Easy
5. Buried Alive
6. So Far Away
7. Afterlife
8. God Hates Us
9. A Little Piece of Heaven
10. Bat Country
Encore: Unholy Confessions

“L’emozione è iniziata alle 23 circa, del giorno 20 giugno.
Arrivo a Capannelle, perchè l’appuntamento con la mia compara era lì. Mi aspettavo di trovare già qualcuno, semplicemente perchè a Milano, alla stessa ora, lo abbiam trovato. Invece ero la prima. Non c’era nessuno. Le transenne già sistemate ma vuote. Il guardiano (che poi è diventato una sorta di amico, nel corso delle ore notturne) che si chiedeva che cazzo ci facessi lì già a quell’ora, mi sparava in faccia la luce della torcia quando era a piedi e dei fari della macchina quando era in auto. Dopo non tantissimo, arriva la mia compara e tre ragazzi sardi. Abbiamo provato un po’ a dormire, ma ovviamente è stato impossibile. Verso le quattro del mattino, sono arrivate altre persone. E lì, si è creato il “grupetto di inizio fila” formato da noi due, i tre sardi ed altri 5/6 persone, di cui qualcuna conosce anche il forum. Abbiamo chiacchierato, ci siamo fatti risate, abbiamo smadonnato (soprattutto questo XD). Per la mattinata ci siam salvati dal sole perchè la ringhiera creava l’ombra, ma al pomeriggio ci siam presi tutto il sole possibile ed immaginabile. Tende formate da lenzuola e transenne (ed il discount sarà felicissimo perchè ha fatto affari d’oro) crescevano come funghi. Per fortuna, avevamo “ipotecato” i posti della fila e quindi ogni tanto si poteva andare in bagno e/o in un pezzo di ombra. Non è stata meno faticosa solo per questo, ma ce l’abbiamo fatta! Arrivate le 18, eravamo tutti pronti all’apertura che però è avvenuta quasi un’ora dopo. Ammetto che, in quell’ultima ora soprattutto, ero stanca, sfatta, ho pensato almeno un paio di volte “mo me ne vado, tanto una volta che entro lì dentro, trovo ancora sole ed attesa”. Mi girava la testa, avevo sete, non ce la facevo più XD Non mi si poteva dire niente che rispondevo male, un’esaurita XD Ma poi i cancelli si sono aperti, ho iniziato a correre, poi ho preso a camminare che le energie non le avevo. Poi di nuovo a correre quando in lontananza ho visto la mia compara incitarmi ed un pezzo di transenna libera vicino a lei. Me s’è fermato LU CORE! Per fortuna la postazione temporanea del palco ci ha permesso di avere una costruzione che ci ha nascosto il sole quasi subito. Anche durante questa attesa mi son sentita mancare un paio di volte, ma tra bustine di zucchero, sorsetti di acqua rubati e incitamenti ce l’ho fatta. Quando ho sentito il carillon.. ho ritrovato le energie! Ho cantato, bestemmiato, litigato con quelli che da dietro di picchiavano (tralasciando il fatto che secondo loro è normale essere massacrati, come se starsene ognuno al proprio posto fosse tanto difficile, mah), spinto indietro ogni volta che rischiavo di cadere, stretto la transenna talmente tanto che ho le unghie storte (e le tratto col gel eh, quindi a storcere queste ce ne vuole XD), chiamato Syn, Matt e Cionni (perchè Zacky è venuto solo due volte e Arin, vabè, era dietro la batteria ovviamente XD), riso tantissimo alle facce di Syn ed agli “spettacolini” tra lui e Cionni, perso metà dei capelli che avevo in testa perchè a quelli dietro mi sa che piacevano ed han deciso di tirarmeli via, difeso il plettro che poi ha preso la mia compara, sbavato metaforicamente su quei figliUoli. Peccato che l’audio non fosse meraviglioso eh. A volte, pure quando magari non era così, sembrava che una delle due chitarre andasse per cazzi propri, la voce di Matt ogni tanto risultava coperta dalla chitarra di Syn (almeno dove ero io). Si è usciti da lì come uscirebbero dei gladiatori dall’arena, ahahah, quindi le prime due ore successive ed anche la notte (che per mancanza di mezzi siamo state costrette a far di nuovo accampati a terra, in stazione) sono state teRibili. Passata però la fase più critica della stanchezza e del malessere fisico, c’è solo la soddisfazione e la felicità *___* Anche il desiderio di rivederli al più presto, ovviamente, riaffrontando tutta l’epopea da capo. Perchè per loro, questo ed altro <3
Daniela

“Ho saputo che i miei ragazzi sarebbero venuti a Roma qualche mese fa.. un sms sul telefonino da parte della Light mi ha fatto fermare il battito cardiaco per dieci secondi. Da lì, è iniziata questa lunga attesa.. il 21 Giugno sembrava così lontano, ma era tutto ciò che mi dava la forza di andare avanti, e sopportare una vita che ultimamente è diventata molto, forse troppo pesante. Il lunedì ho lavorato dieci ore ininterrotte, in piedi. Sono volata a casa, ho avuto il tempo di fare una doccia veloce, vestirmi, imbottire qualche panino, e volare alla metro per prendere l’ultimo treno per Ciampino. Ero terribilmente stanca, ma pensavo a loro, ed ogni passo mi sembrava un pò più leggero. A Ciampino ho trovato il nulla.. era mezzanotte passata, dei tizi mi dicevano che non c’era alcun autobus che mi avrebbe portata a capannelle, non prima della mattina dopo. La prospettiva di passare la notte li, da sola, mi ha sconsolata.. ma ancor più il fatto di non poter stare la davanti al cancello, dopo il sacrificio grande che avevo fatto per partire in tempo. Mi sono sciolta in un pianto disperato, e per fortuna ho trovato un buon omo, un tassista che mi ha dato uno strappo senza neanche farmi pagare. Scesa dalla macchina ho trovato DìChrist.. ero ancora tesa, stanca, allucinata, ma ero li, c’ero riuscita, e mi bastava questo. Son arrivati dopo poco tre ragazzi sardi.. insieme abbiamo scoperto quanto impossibile fosse dormire per terra.. abbiamo fatto amicizia con uno della security che ci ha permesso di andare in bagno dentro l’ippodromo… è passata così la notte, chiacchierando, scherzando, parlando dei ragazzi, spiegando a Giorgio (sempre quello della security), il motivo per cui non stavamo a casa a ronfare su un bel materasso comodo. Le prime luci dell’alba.. qualche cornetto, un caffè.. e arrivano altri ragazzi. La comitiva della prima fila si forma li.. si passa il tempo giocando, fino a quando un tizio ci dice che forse l’ingresso era altrove. Le prime ansie.. pennarelli per scriverci sulla mano il numero, ovviamente UNO per noi. Poi arriva la smentita, si entrava da li, e ci siamo calmati. Il sole inizia a picchiare forte.. caldo, afa, ansia. Poca gente, un pò di delusione. Il tempo passa.. per fortuna arriva anche la pompa dell’acqua che rinvigorisce un pò i nostri cervelli cotti dal sole.. sembrava ci stessero dando mille euro a testa. La gente all’ombra non capiva nemmeno il perchè inneggiassimo tanto.. ma dopo tutte quelle ore, farsi la doccia, era davvero la cosa più bella del mondo. Si litiga con i furbi che volevano intrufolarsi nelle prime file.. e così si fanno le sei. Movimenti della security ci fanno capire che non sarebbe passato troppo dall’apertura dei cancelli. Nell’attesa, ci spariamo tante foto. Ho avuto la fortuna di conoscere gente simpatica, che s’è rotta il culo con me per stare li.. eravamo una piccola family, ci difendevamo, ci sostenevamo, ci incitavamo, volevamo essere in transenna, tutti insieme. I cancelli si aprono.. inizia la corsa, ma ero talmente stanca che dopo poco, non ce la facevo più. Mi si è aperta davanti una strada lunga, dritta.. la gente correva, mi sorpassava. Avevo il cuore in gola, e la fitta al fianco. Ormai le speranze della transenna erano perse. Ma con l’ultimo stralcio di energia rimasta, ho corso ancora, e quando mi sono ritrovata la transenna laterale, LIBERA, sono rimasta come una deficiente. Non m’aspettavo fosse li il palco, credevo di dover correre ancora. Ma non serviva. Mi sono ancorata a quel pezzo di ferro. Ci stava un ragazzo del forum, che mi aveva riconosciuta per la maglia, già da fuori. Ho difeso un pezzo di transenna, nell’attesa che anche Daniela arrivasse. Avevo paura che se lei non fosse arrivata in tempo mi avrebbero ciulato il posto. Invece poi l’ho vista e le ho gridato di correre. Poi l’abbraccio vittorioso. E il pianto a singhiozzi attaccata alla transenna. Ero in transenna, ero li, c’eravamo riusciti. Tutte quelle ore.. non ci credevo. Non ho vinto niente, non avevo nessuna agevolazione. Ero io e il mio essere fan, vera fan, quella che si fa venire le piaghe nel corpo. Passa il momento singhiozzo. E inizia l’attesa. Stavo bene, ero felice. Cercavo di passare l’acqua a Daniela quando mi arrivava qualche bottiglia. Anche gli altri amici stavano in transenna, anche loro ce l’avevano fatta. Ce lo meritavamo. In transenna ho reincontrato dei ragazzi che stavano a Milano, anche li eravamo vicini. Emozioni.. troppe e tutte insieme. Le 21.45. Il rintocco del carillon. Inizia. Mi viene una sincope appena esce Synyster.. sembrava uscisse da boh, da un film. Forse ero io che avevo il cervello fuso, ma m’è sembrato tutto a rallentatore. Poi Matt, Zacky, Cionni, Arin. Tutti li, davanti a me. E’ stato fantastico.. ho cantato con tutte le mie forze, sventolando senza sosta la bandana. Syn e Johnny s’appostavano davanti a noi.. Syn m’ha fatto trecentocinquanta facce tutte insieme.. e io ne avevo solo una, di risposta, che non doveva sembrare troppo sveglia. Da idiota. Ma cantavo e cantavo, a strozzarmici le corde vocali, a lasciarle sulla transenna proprio. Stavo per vomitare pure i polmoni. Me lo sono goduta fino all’ultimo. Poi So far away.. non ho pianto. Strano.. ma non ho pianto. Ho guardato Syn per tutto il tempo di questa canzone.. cercavo nel suo sguardo qualcosa che andasse oltre.. era concetrato sulla chitarra, chissà che pensa ogni volta che la suona. Per la maggior parte della canzone sono stata con l’indice alzato verso il cielo. Verso Jimmy. Poi il delirio.. God hates us.. A Little piece of heaven. Le facce di Syn, le scapocciate di Cionnino.. Matt lo sentivo poco.. e a Buried Alive mi è sembrato che la Schecter synystra stonasse un pò. Dietro di me cori di insulti verso Syn, e io sempre pronta a difenderli.. non per niente mi danno della fan integralista. E poi è finito.. lanci di plettri e bacchette di rito. Dentro di me ero sicura non mi sarebbe toccato niente. Syn lanciava plettri.. ad un certo punto gli ho gridato un AHO con tutta la forza. S’è girato.. il panico. Mi s’è messo davanti, e mi ha lanciato il plettro. L’ha lanciato a me. Ma forse era troppo debole sto lancio, infatti mi è finito davanti si, ma al di la della transenna. Momenti assurdi.. dietro di me un ragazzo stava per scavalcare.. l’abbiamo ucciso XD c’era Giorgio.. lo chiamavo, non mi sentiva. Poi s’è accorto, ha raccolto quel plettro e me l’ha dato. L’ho stretto al petto, ho ringraziato Syn. Ero in un’altra dimensione. Stanca, sudata.. distrutta. Felice, triste perchè erano andati via. Perchè era finito. La notte nuovamente al freddo, passata alla stazione di capannelle. Ma in compagnia di amici, in compagnia di un pezzo della family.
Non so come fanno.. non so come riescono a farmi passare notti insonni, a barboneggiare.. ma la forza che trasmettono, mi farebbe spostare il colosseo a capocciate. E’ stato il concerto più bello della mia vita.. il più vissuto, il più sofferto, quello che m’ha premiata. Sette lunghi anni a seguirli. Pianti su pianti, sacrifici.. loro sono i miei ragazzi, loro esistono, loro sono loro. Il mio piccolo pezzo di paradiso.”
Elisa

“Sette ore di viaggio in macchina, e sei ore di attesa sotto un caldo soffocante sono state ripagate già in parte quando verso le 19.00 quando gli addetti del Rock in Roma hanno aperto i cancelli e dopo averci perquisito ci hanno fatto passare. Dopo una corsetta, abbiamo finalmente raggiunto il palco, che sinceramente ha un po’ deluso le aspettative, aspettandomi io, la scenografia tipica degli Avenged. Credo che abbiano cominciato in orario, ma ero troppo intenta a urlare, Nightmare e Critical Acclaim si sono susseguite senza intermezzi, mentre Matt ha presentato Welcom to the Family chiedendo chi fosse già stato ad un concerto e a chi no, ha dato il benvenuto nella famiglia . Poi si sono susseguite Almost Easy e Buried Alive, fino ad arrivare al commonvente intro di Matt per So Far Away,accompagnata giustamente da cori per Jimmy. Dopo di che si sono susseguite Afterlife,God Hates Us,A Little Piece of Heaven (che ha stupito nonostante l’avessero già suonata a Villorba) e Bat Country. Momento di stacco, un po’ di agitazione nel pubblico e poi ci hanno regalato una Unholy Confessions, degna delle altre bellezze, se non di più. E’ stato il mio primo concerto,lontano, dispendioso, ma ne è valsa assolutamente la pena! Lo rifarei subito! Hanno la capacità di regalare un’immensità di emozioni in poco più di un’ora. Sono unici.”
Daniela Cosentino

Roma 21-06-2011
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