Breakdown Series #19 A Little Piece Of Heaven

breakdown a little piece of heaven

Intro:

Brian: Questa canzone è una follia.
Zacky: E’ composta da così tante parti che neanche me ne ricordo, è come una ‘Little Pizza Heaven’ con tutti i vari gusti, un po’ di formaggio qua e là…

Brian: Jimmy aveva questa demo e pensavamo fosse davvero bella. Lui suonava il pianoforte ed era sempre piacevole da vedere, quindi l’idea era quella di usare un pezzo di pianoforte per qualche canzone che avremmo composto, ma lui disse che in realtà quella era una canzone; e che aveva anche molte idee per la parte orchestrale, cosa che prima non ci aveva mai proposto. Fino ad allora si era sempre mantenuto sui toni dei Pinkly Smooth ed ovviamente avevamo tutti pensato – certo, facciamo qualcosa di folle! – e non avevo idea di cosa ne sarebbe venuto fuori esattamente.
Ci abbiamo lavorato parecchio, rintanandoci lontano da parenti e distrazioni per concentrarci sulla musica e la canzone ha preso vita. Non sembrava né suonava come una canzone degli Avenged Sevenfold. Adesso è quasi normale che introduciamo un po’ di tutto nella nostra musica ma a quel tempo avevamo fatto ancora poco e l’unica scusante per una cosa del genere era Halloween, infatti il cd venne pubblicato in quel periodo.
Zacky: Pensa a come è venuta fuori la canzone partendo da quel semplice demo al pianoforte.
Brian: Se devo essere sincero io non volevo lavorare su questa canzone, stavamo producendo un cd da soli ed era già di per sé complicato; orchestrare un’intera canzone era estenuante solo per un EP di Halloween, ma il resto della band spinse perché venisse completata ed uscì così bene da venire inserita nel cd.

Ovviamente Jimmy ha scritto la canzone ma Steve Bartek, chitarrista e pianista degli Oingo Boingo, si è occupato degli strumenti a fiato.  Non lo conoscevamo all’inizio, avevamo assunto Marc Mann per occuparsi della parte orchestrale ma ci disse ‘Ehi c’è questo mio amico Steve Bartek che si occupa di tutte le parti orchestrali per Danny’;  così si è unito a noi ed ha trasformato la canzone in un capolavoro.
Zacky: Si è riuscito ad unire tutto con la parte di piano di Jimmy. Ed è un po’ quello che succede quando produci un cd da solo, nessuno ti ferma e ti ritrovi con mille tracce. Sicuramente è stato divertentissimo da registrare.

Matt: Marc e Steve hanno fatto davvero un lavoro incredibile che andava oltre le nostre competenze che avevamo a quel tempo e probabilmente che abbiamo ora.

Brian:  Jimmy è stato così bravo nel coordinare tutto anche solo le sue parti di batteria. Ha davvero lasciato che la canzone ‘parlasse’ liberamente.
Zacky: E’ difficile tenere il passo con questa canzone, inizia con una parte più pesante per poi essere molto melodica, quasi ti dimentichi che fa tutto parte della stessa canzone ma funziona davvero bene.

(Band vocals)
Brian: In queste parti vocali sono solo loro due (Jimmy e Matt) e sembrano otto voci. E lui era assolutamente ubriaco.

Ho appena realizzato che dovrete provare l’esperienza di avermi ubriaco in studio a questo punto – Jimmy nei video di repertorio

Venne in studio completamente tosto, quando stavamo registrando le parti vocali, e non ero sicuro che riuscisse ad arrivare alla fine del progetto, eravamo tutti davvero stanchi. E nonostante tutto quell’alcool e quelle sue assurdità riuscì a fare tutto nel migliore dei modi.

Chi è la ragazza che urla?

Zacky: Potrebbe essere chiunque; ricordo che avevamo microfoni posizionati ovunque, con Fred (Archambault) e Dave Schiffman che se ne occupavano, in qualunque parte della casa c’era qualcuno che registrava qualcosa di diverso.

(Background foley)
Brian: Si, rompevamo anche delle bottiglie in un’area dedicata. Anche allora, completamente ubriachi…

(Guitars)

Matt: Parliamo della mancanza di chitarre in questa canzone.
Mi ricordo di quando stavamo lavorando agli arrangiamenti e cercavamo di trovare qualcosa di bello che Zack e Brian potessero suonare.
Johnny: una volta che la canzone era quasi pronta non c’era molto spazio per le chitarre.

Se non inseriamo le chitarre sembra una soundtrack, la cosa bella è renderla metal. – Jimmy nei video

Johnny: C’è davvero poco per quanto riguarda le chitarre
Matt: E nonostante questo suona molto più forte nella traccia completa. Vuoi che diamo un’occhiata ai bassi? Ci sono parecchie parti dedicate.

(Bass)

Johnny: mi ricordo che quando stavamo creando l’arrangiamento, molte parti di basso consistevano nel ricreare quelle piccole parti di chitarra, ed ogni volta che aggiungevamo il basso “sonicamente” succedeva qualcosa…
Matt: Era come se, come se tu…
Johnny: I’m the guy! Sono quello che unisce tutto!

Brian: La parte di coro è stata inserita perché Jimmy lo voleva tantissimo, e piaceva a tutti che desse quel tocco inquietante.
Zacky: Ci siamo divertiti così tanto a registrare tutto questo in studio che quasi non ci siamo resi conto di quanto materiale avevamo raccolto. Ed il fatto che ci sono così tante tracce e riesci anche a capire cosa sta succedendo magari è un segno che potresti avere un futuro nella produzione.
Brian: Si, beh, anche qui abbiamo avuto l’aiuto di Andy Wallace, che abbiamo nominato anche in altri video, per il mixaggio. E’ veramente brillante. Ha detto che avrebbe resto ascoltabile ogni singola parte possibile ed è quello che ha fatto.

(Drums)
Brian: Mi piace tantissimo questo beat che ha scelto per la batteria. E’ tutto orchestrato estremamente bene, se ti piace è geniale!

(Bridge)

Matt: Per molto tempo il bridge è stato pronto ma non avevamo parti vocali da aggiungere. Penso che nella sua mente (Jimmy) lo sapeva che sarebbe stato un matrimonio: i personaggi avrebbero trovato la pace, uno con l’altro, nella storia. Ovviamente nella sua mente succedeva di tutto, perché aveva questa idea e continuava a scrivere, ma non la condivideva con noi, quindi in questa enorme sezione della canzone nessuno sapeva effettivamente cosa sarebbe successo finché non ci siamo arrivati. E alla fine ci disse che aveva bisogno di una vocalist.
Johnny: Ci teneva un po’ all’oscuro.
Matt: Si, anche se sapeva esattamente quello che voleva fare. Si limitava a dire – ecco il tuo testo – Ed è molto bello come ha costruito l’arrangiamento tra la mia parte vocale e quella di lei.
Johnny: Si questo botta e risposta è perfetto anche a livello di story-telling.
Matt: Praticamente la canzone è tutta costruita sull’arrangiamento, non segue l’orchestra, è come una lunga nota dall’inizio alla fine. E’ davvero interessante.
E’ stata la prima volta che producevamo qualcosa da soli e lavoravamo con persone che usavano tutti questi diversi strumenti, dirigendole anche un po’, ed è stato un processo un po’ spaventoso. Adesso con l’avanzare della nostra carriera abbiamo fatto molte cose particolari, compreso lavorare con parecchie persone che dipendono da noi, e penso che questo fosse il primo passo in quella direzione. Alla fine era la nostra ‘visione’ era giusto dire cosa volevamo ottenere.
Johnny: Non bisogna avere paura di imporsi nelle proprie opinioni.
Matt: Si è qualcosa che abbiamo imparato in quel momento. E’ stata davvero una grande esperienza di apprendimento.
Ecco, in questo pezzo finale, ci è sempre piaciuto il fatto che ci fosse la voce di Jimmy e la mia, insieme, a cantare il coro.

Quando abbiamo fatto sentire l’album alla casa discografica, questa canzone doveva essere nell’ EP di Halloween. Ricordo che arrivò Tom Whalley, con tutti quelli della nostra crew alla Warner Record, ascoltarono ‘Afterlife’, che doveva essere il nostro grande singolo, e lui commentò ‘E’ bella, fa molto Warped Tour’ e non capimmo bene cosa voleva intendere. Poi, gli dicemmo che volevamo fare un EP per Halloween con questo altro brano a cui avevamo lavorato. Non avevamo grandi aspettative riguardo a quello che potevano pensare gli altri, su questa canzone, ma gliela facemmo ascoltare e loro si girarono tutti a dirci frasi come:
‘Deve essere inserita nell’album‘, ‘Questa canzone ti manda il cervello in mille direzioni diverse, e l’abbiamo ascoltata solo una volta, pensavo ad un film di Fellini, ai Sgt. Pepper, a voi ragazzi e a quello che state facendo…’
‘Ha la teatralità dei Queen, senza suonare come i Queen.’
E quella fu la spinta decisiva di cui avevamo bisogno, perché venivamo da un precedente lavoro come ‘City of Evil’ e questo era totalmente diverso, nonostante Jimmy e Brian avevano fatto qualcosa del genere nei Pinkly Smooth; così unirlo al nostro lavoro sembrò davvero una buona idea.

Ricordo ancora la prima volta che lo vidi premere su quei tasti le note di questa canzone e pensare – Okay Jimmy, è bello.  – e sono felice che ne sia venuto fuori tutto questo. Una follia pazzesca. E’ probabilmente la nostra Bohemian Rhapsody, se vogliamo definirla così.

Brian: E’ un capolavoro che davvero non mi aspettavo, a parte questa bellissima parte di pianoforte. Tutta l’orchestra e poi il testo; il testo è davvero geniale!  Avevamo bisogno di un ‘piccolo pezzo di paradiso nelle nostre vite’.