Breakdown Series #4 Shepherd Of Fire

Matt: Oggi ci occupiamo di Shepherd of Fire con il nostro Johnny Christ ed le sue impeccabili intuizioni.

Johnny: Ben detto

Matt: Sapevamo di voler iniziare il cd con questa canzone e ci piace avere degli inizi interessanti e drammatici che funzionino da inizio ma che rispecchino il tema della canzone. Qui volevamo iniziare come se fossimo all’inferno. Abbiamo, quindi, iniziato con una base in cui inserire tutti gli effetti di quello che penseresti di trovare all’inferno: fuoco, campane… abbiamo creato diverse tracce e abbiamo lavorato con diverse persone per poi mettere tutto insieme.
Vediamo nel dettaglio… ah il vento. Il vento all’inferno certo. Vento secco.

Johnny: Non ho idea del perché l’abbiamo inserito ma ci sta bene.

Matt: abbiamo due tipi diversi di campane

Johnny: Qualcosa che potresti sentire in un film horror

Matt: Il sincronismo è interessante qui, abbiamo lasciato che ogni elemento seguisse una propria griglia temporale. E penso che il ruolo delle due campane sia dare
dei toni diversi in riferimento ai diversi campioni, sono anche dei suoni spenti in un certo senso e danno un bell’effetto riverbero. Ed ecco un bel pezzo di batteria.

(Intro)
Johnny: Penso che sia il tema importante dell’inizio di un album avere ogni parte che si introduce da sola

Matt: C’è molta semplicità nel tono della batteria, abbiamo sentito molti dire che avrebbero voluto qualcosa di più esplosivo per la batteria ma noi siamo andati più sulla crescita.

Johnny: Sì, ti devi godere l’inizio, abbiamo ascoltato così tanto dei classici prima di questo cd, e non puoi creare troppe ‘hits’ nel processo, devi lasciar ‘respirare’ la batteria per avere un suono così.

Matt: Assolutamente.
(Guitar Intro)
Quando abbiamo scritto questo riff di chitarra ricordo che Brian aveva un sacco di materiale da proporre e più diventava semplice più diventava interessante

Johnny: In questa canzone, ed in tutto l’album, abbiamo cercato di mantenerci su un livello super ‘elegante’ e ‘aperto’ come dicevamo prima per la batteria.

Matt: Ecco che entra la chitarra e praticamente, visto che è l’inizio dell’album, la batteria è stata introdotta, la chitarra pure e adesso andiamo ad aggiungere pezzo per pezzo, abbiamo l’Hellwin qui, un Dexter qui, un altro Hellwin ed un altro Dexter quindi quattro tracce ritmiche che procedono con sopra la chitarra solista.

Johnny: Sono molte tracce di chitarra.

Matt: Un’altra chitarra si introduce qua. E praticamente su questa intro si introduce la chitarra ritmica, ed il riff diventava poco fluido così per sistemarlo abbiamo inserito te che suoni una sola nota che quasi fa da filo conduttore.

Johnny: Si, infatti mi ricordo che avevamo provato a seguire il riff ma non faceva lo stesso effetto.

Matt: Se ascoltiamo solo la parte di basso e di batteria si può capire che il loro compito era proprio quello di impostare il ritmo.

Johnny: Questo è proprio il rock classico ai massimi livelli.

Matt: Ma non puoi dirlo tu stesso! ‘E’ rock ai massimi livelli!!’

Johnny: Quello che intendevo è che quando senti le band classiche suonare così, capisci perché, è proprio quello che da ritmo, è prendere le chitarre e la batteria e mischiarle bene insieme.

(Vocals)
Matt: Vediamo un po’ delle parti vocali.

Johnny: Ah li si che c’è roba divertente.

Matt: Vediamo il basso, le parti vocali e la batteria.

Johnny: Nessuno l’ha mai sentito prima. Suona troppo buffo senza le chitarre.

Matt: Allora, in questo cd volevamo che la traccia vocale principale avesse il massimo dello spazio, niente sovrapposizioni ma un’unica traccia vocale che potesse funzionare da sola. Ed è quello che abbiamo qua, un po’ cruda, organica, una sola persona che ti canta una frase con un paio di chitarre e la batteria, rendendo tutto il più semplice ed il più rock possibile.

Johnny: Quello è stato un bel momento, quando stavamo scrivendo la canzone e avevi quella strofa e gli abbiamo dato tutto quello spazio ricordo di aver pensato – cavolo questo è proprio quello di cui avevamo bisogno per la prima canzone.

Matt: Io invece ero un po’ scettico anche se mi piaceva parecchio perché avevo paura che la gente pensasse che stavamo creando un altro ‘Nightmare’ perché vedi c’è uno stop e poi la parte cantata e noi cerchiamo sempre di non ripeterci.

Johnny: E’ divertente che tu abbia avuto quella preoccupazione perché ricordo che eravamo a casa tua a comporre e quando siamo arrivati a questo pezzo non ho minimamente pensato a ‘Nightmare’ ma che fosse un bel pezzo.

Matt: Si, beh, tu sei un po’ strano.
Ecco allora due delle tracce vocali basse con la traccia parlata sopra che, se avete visto The Stage, saprete che sono facili da fare come demo ma quando ti svegli la mattina e devi farli, parlando, ti sembra sempre che suonino stupidi, magari suonano davvero stupidi ma vanno fatti.

Johnny: E questo? Molto soft.

Matt: Non suonava particolarmente virile.

Johnny: Penso che sia la prima volta che sento la tua voce così pulita.

(Guitar riff)
Matt: Bene, abbiamo parlato di armonie, adesso vediamo i riff di chitarra. Una delle cose che abbiamo cercato di fare in questo cd è scrivere un riff di chitarra e mantenerlo. Nel caso in cui si ripetesse, modificarlo con piccole iterazioni dello stesso riff per poi tornare al modello originale. Ecco…
Si sente questo ritmo praticamente per tutta la canzone.

Johnny: Penso che la difficoltà di scrivere una canzone così sia arrivare al punto di essere tutti d’accordo su quando effettivamente ha raggiunto il giusto grado d’impatto.

Matt: Ed ecco il riff

Johnny: Nel ritornello.

Matt: Penso che la cosa bella sia che se riesci a mettere il riff nel ritornello poi non c’è necessità di tornare al riff nel verso successivo, puoi andare direttamente al secondo verso ed è quello che abbiamo fatto qui, dritti al verso.

Johnny: E’ una cosa nuova anche per noi

Matt: Abbiamo un piccolo segreto sul ritornello di questa canzone, che ci farà sembrare quasi dei ragazzi simpatici.
Johnny: Sta tutto nel procedimento

(Chorus)
Matt: Si fa parte del procedimento di lavorazione: lavoriamo sulla canzone, amiamo com’è venuto fuori Hail to the King, gli accordi, così abbiamo iniziato a cazzeggiare usando gli stessi accordi di Hail to the King ma al contrario, li abbiamo invertiti ed ecco il risultato.
Eravamo tutti insieme a bere qualcosa il giorno del compleanno di Jimmy e non stavamo davvero componendo ma solo giocherellando e abbiamo iniziato a cantare ‘Hail to the King, Hail to the King… Hail to the King’ sopra gli accordi rovesciati e ci siamo detti che non era una cosa che potevamo fare, sarebbe stato ridicolo

Johnny: Nello stesso album poi!

Matt: E soprattutto nella prima e seconda canzone. Quindi, praticamente, lo stesso ritornello con gli accordi invertiti, cantando Hail to the King sopra Shepherd of Fire e ci siamo detti che a Jimmy sarebbe piaciuto davvero, l’avrebbe trovato esilarante e l’abbiamo fatto davvero. Se prendete quegli accordi e li confrontate vedrete che ci sono molte similitudini

Johnny: Questo è quello che ottieni dopo un paio di birre il giorno del compleanno di Jimmy

Matt: Se pensate che sia geniale, prego! Se pensate che sia una stronzata, prendetevela con Jimmy!
Adesso vediamo questa parte parlata, tiriamo fuori qualcosa di imbarazzante.

(Bridge)
Johnny: Abbiamo dovuto rendere lo studio molto buio perché tu potessi registrare questa parte.

Matt: L’abbiamo fatto davvero.
Non hai messo questa parte come suoneria per una settimana?

Johnny: Si. Suonava davvero bene. La cosa straordinaria comunque è che devi essere davvero serio per poter registrare una roba del genere

(Final Chorus)
Matt: Okay, parliamo del ritornello finale. Volevamo inserire un po’ più di profondità e qui si vede un altro dei nostri trucchetti, inserire una chitarra sopra per renderlo un po’ più entusiasmante

Johnny: Questo non è quello che chiamiamo salsa per barbecue?

Matt: Proprio così, c’è pure il nome scritto lì ‘FAT BARBECUE SAUCE’
Adesso che siamo sul finale, ci sono di nuovo gli effetti sonori, siamo tornati all’inferno.

(Outro)
Johnny: anche una delle parti più divertenti da realizzare. Vai in studio, premi tutti i tasti finchè non trovi quello che ti piace.

Matt: Si se dovessimo analizzare il finale, si tratta pressoché di prendere alcuni effetti, invertirli, mettere effetti spaventosi.

Johnny: Esatto, sei all’inferno, non senti tutto nello stesso modo…

Matt: Ed il basso è ancora il filo conduttore.

Johnny: Questa è stata la parte più difficile da registrare per me.

Matt: Eh non si può mai sapere, a volte le cose semplici sono le più difficili da fare. E’ stato un ritorno ad un vecchio stile ma allo stesso tempo nella sua semplicità è stata una sfida per noi come scrittori, nel disco e soprattutto in questa canzone, imparare nuove tecniche e anche piccole cose, di cui poi la nostra scrittura ha beneficiato soprattutto per quando poi abbiamo lavorato su The Stage e per quello che verrà dopo. E’ una bella canzone, molta energia

Johnny: Si, è bello risentire tutto questo di nuovo, non lo facevo da un po’.