Breakdown Series #8 Beast and the Harlot 1

Brian: In questo episodio di Breakdown affronteremo una bestia chiamata ‘Beast and the Harlot.

(Intro)
La prima cosa che mi viene in mente è l’intro davvero particolare, mi ricordo di aver scritto questo pezzo al piano e di non avere la più pallida idea di cosa farcene e poi abbiamo deciso che sarebbe stato figo usarlo come intro ed infilarlo da qualche parte, che è un po’ quello che abbiamo fatto in tutto City Of Evil, ci sono dei pezzi davvero particolari, non so se quel cd ti è familiare…

Brooks: Sì, ne ho sentito parlare… Penso di averlo preso nei primi anni 2000 quando la Warehouse era ancora aperta, ottimo lavoro.

Brian: Beh, analizziamo questa bestia, ci sono delle chitarre e della roba assurda qui, una bella parte di batteria.
Ascoltiamo lo scream di Matt, ecco come si fa musica, adesso lo ascoltiamo tutto insieme, non ci concentriamo sulla parte di batteria di Jimmy perché ne parleremo nel Breakdown dedicato insieme a te e sono ansioso di sentire cosa hai da dire a riguardo.

(Guitar textures)
Ecco qui c’è un bel pezzo interessante, mi ricordo quando ho imparato le textures durante la registrazione di Waking the Fallen da Murdock e Fred Archambault, i nostri produttori. Prendi una serie di effetti diversi finchè qualcosa non funziona o almeno questa era la filosofia. Ci sono quattro diverse chitarre principali più un altro paio di ritmiche.

(Verse 01 vocals)
Brian: Ancora un po’ di tracce vocali di Matt. Che acuto lunghissimo!
Ci sono altri due vocali che si aggiungono qui. E’ davvero difficile da suonare live perché come fai a rendere questo ritmo sincopato

(Guitar riff)
Brooks: Devi rallentare tutto e capire dove si sovrappone il resto.

Brian:Sono sempre stato affascinato da gente come James Hetfield che suona questi difficili ritmi sincopati, questo è stata la mia prima volta con un pezzo anche piccolo, e non riuscivo a capire come fare ci ho messo circa una settimana.

Brooks: E com’è adesso per te, questa sembra una di quelle canzoni che se non suoni per molto tempo devi chiuderti in studio e rivedere.

Brian: Solo il testo, il testo è difficile da ricordare quindi invento, sono un racconta storie, metto un po’ di Bob Dylan nei Sevenfold.
Ecco qui abbiamo il primo coro, armonie interessanti.

(Chorus 01)
Brooks: E’ strano perché ho sempre pensato che ti venisse più difficile suonare questa parte dove devi anche fare la seconda voce nel ritornello, ma invece è l’altra parte quella difficile.

Brian: Sì, è l’altra con l’arpeggio. Non faccio niente di particolarmente difficile qui, quindi è più semplice suonare in maniera sincopata.
Se non avete visto altri nostri breakdown, un trucco che utilizziamo spesso è raddoppiare le armonie.
Praticamente qui c’è un arpeggio standard non particolarmente pensato, solo per le textures della canzone, ed ecco l’assolo.

(Guitar Solo)
Perché non iniziarlo con del rumore?
Se lo guardi qui sembra fatto tutto in una ripresa, ma devo essere sincero se questa fosse la traccia originale delle registrazioni ci sarebbero pezzetti e pezzetti poi messi insieme, a quel tempo avevo imparato a suonare tipo il 90% di questa canzone ma c’era per esempio un pezzo che non ero in grado di fare. Quindi scrivi queste cose poi le unisci e pensi è straordinario!
E non l’avevo capito neanche finchè non abbiamo realizzato questo cd perché in quel periodo, 2004, bevevo troppo non mi importava molto di come suonavo ero un po’ troppo presuntuoso, molto giovane; dopo, quando sono cresciuto e abbiamo raggiunto un discreto successo, c’era più gente ai nostri show, la voglia di eseguire tutto al meglio ti viene. Hai avuto un momento nella vita in cui questo è cambiato anche per te?

Brooks: Si, in studio. Non riesco a non pensare – dovrò suonarlo live – quindi cerco sempre di prendere la decisione giusta e penso che quella voce canticchia sempre nella mia testa e cerco di non esagerare. Quando ti svegli in Iowa e ti senti un po’ rigidino, dopo qualche Wackerman di troppo – che è rum e Malibu per chi se lo stesse chiedendo. Quella si che potrebbe essere una brutta decisione.

Brian: Non avevo quella passione ai tempi, quell’amore nel sentirsi suonare cosi bene.

Brooks: E’ un assolo fantastico comunque.

Brian: Grazie, lo apprezzo molto. Sei molto dolce.