Gli Avenged Sevenfold infiammano l'Agora

E’ questo il titolo della breve recensione a cura del ‘Journal de Québec’.
Un anno dopo aver riempito le pianure d’Abraham al Summer Festival, gli Avenged Sevenfold hanno voluto rincontrare il pubblico di Québec, lo scorso giovedì, all’Agora.
Il gruppo californiano ha una base sostanziosa di fan devoti nella capitale. A godersi la serata estiva, erano in circa 6500, tutti vestiti con delle magliette per la maggior parte raffiguranti le immagini della band, pronti ad urlare e cantare per la band heavy metal. ‘Siamo stati qui lo scorso anno, è stato davvero uno show molto speciale’, dice M Shadows nel backstage. E’ questo un commento che alza l’eccitazione del pubblico già caldissimo.
Ovviamente, due visite nello stesso paese in così poco tempo, senza un nuovo album da promuovere, fa pensare che lo show sarà un deja vu. Come l’anno prima, gli Avenged scelgono ‘Nightmare’ per iniziare. Vengono usati gli stessi spettacoli pirotecnici, mentre si alzano gli urli che intonano le canzoni. Ancora come l’anno prima, viene fatto il tributo a ‘The Rev’, morto nel 2009, con So Far Away. Ma ecco la sorpresa, quando un fan viene invitato sul palco dagli A7X per cantare ‘Second Heartbeat’. Mathieu Pellerin stupisce il pubblico con una voce degna di un metallaro. Persino il cantante M Shadows sembrava impressionato.
Il controllo si riprende quando partono le prime note di ‘Buried Alive’. Carismatico, M Shadows conduce il coro del pubblico come un direttore, specialmente durante ‘A Little Piece of Heaven’, una delle canzoni migliori della serata. Nella scelta dei pezzi, gli Avenged hanno dimostrato di essere bilanciati.
Giulia

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