Matt Pinfield ha intervistato M. Shadows durante il suo programma ‘2 hours with Matt Pinfiels’ – Trovate il podcast qui –
L’intervista ha compreso numerosi argomenti:
-Pinfield inizia subito con il chiedere a Matt della sua infanzia e come sia nato l’amore per la musica. Matt racconta di come questa passione l’abbia ereditata, come molte persone, dal padre e come sia cresciuto ascoltando moltissimi generi diversi; da ‘Appetite for Destruction’ dei Gun’s n Roses e Nevermind dei Nirvana che hanno dato una svolta al suo approccio, fino al panorama punk e metal come i Pantera e i Sepultura.
Racconta anche un aneddoto simpatico su lui e Jimmy. Insieme erano soliti rubare quanti più cd possibili perché non avevano soldi per poterli comprare, e li facevano recapitare a casa di un vicino per poi rubare il pacco dalla cassetta della posta.
-Subito dopo Pinfield sposta l’attenzione sui vocalist e sul gran lavoro che ha fatto Matt con la sua voce, chiedendogli come si sente ad essere arrivato a poter cantare con quelli che sono sempre stati i suoi eroi – vedi i Metallica.
Matt racconta come i Metallica siano sempre stati come dei fratelli maggiori con loro, dando molto supporto ed incoraggiamento. Il loro atteggiamento e l’aiuto che danno alle altre piccole band è un chiaro segno di che grandi persone siano nella realtà e nella musica.
-Si parla ancora dell’infanzia di Matt, del suo primo concerto – i Black Sabbath – e di quando sia fantastico poter parlare con un tuo idolo anche solo qualche minuto. Poi, Pienfield domanda com’è la paternità e Matt con voce entusiasta dice che è fantastico, che porta i figli con lui in tour e sono i suoi più grandi fan, ascoltano la sua musica, adorano il nuovo cd soprattutto il più grande e sono migliori amici anche se litigano sempre. Racconta anche che cantano in macchina e stanno iniziando a suonare, fanno delle piccole jam session e presto inizieranno le lezioni di batteria con Brooks, simpaticamente aggiunge anche che River chiede spesso ‘ Papà ma come fai a urlare così forte‘ e commenta che probabilmente anche lui farà parte del mondo della musica perché è entusiasta di tutto ciò che riguarda la musica.
– La conversazione si sposta sui cd e come vengono prodotti. Per i Sevenfold i cd sono sempre creati nello stesso modo ma sono passati da suonare nel garage della mamma di Matt, allo studio di casa sua e di Brian.
– Riguardo il nuovo cd Matt dice:
Ha tutto avuto inizio con un idea e ne ha portate altre trasformando il cd in qualcosa di sempre più strano. Il soggetto è l’intelligenza artificiale, cosa porta e cosa può succedere alla razza umana nel futuro. Avevamo molto da dire con i testi, musicalmente invece volevamo qualcosa che facesse pensare – ma cosa ho appena ascoltato? Tutto questo ha inciso anche sulla lunghezza del cd, che è attualmente il nostro disco più lungo, è stata una serie di cose ad influenzare anche questo aspetto non una scelta iniziale.
– L’intervista si fa più seria quando Pienfield chiede di Jimmy e come Matt ha affrontato e sta affrontando questa perdita; dal canto suo anche il presentatore ha perso numerosi amici cari. A questo riguardo il frontman afferma:
In 18 anni non c’è stato un giorno che non fosse a casa mia, quando perdi qualcuno di così importante è come perdere un membro della famiglia, tutti intorno a te soffrono e questo si protrae per anni, non passa mai semplicemente ci si abitua. Vedi qualcosa di fantastico e magari vorresti chiamarlo ma non è possibile. Quando sei piccolo sai che possono succedere cose brutte ma non così brutte, questo ti fa apprezzare le persone intorno a te perchè potresti perderle da un momento all’altro. Musicalmente è stata la parte più difficile, dover sorridere e fare quello che dovevamo fare…
– Successivamente i due parlano ancora del cd e soprattutto di Exist, di come sia nata una canzone così lunga sul Big Band, in cui sono stati in grado di coinvolgere Neil DeGrasse Tyson. L’intervista si conclude poi con una sfilza di complimenti (meritati) per Matt e tutta la band da parte di Peinfield e i ringraziamenti di Matt che giudica questa come una delle interviste più belle che ha ricevuto, non le solite interviste radiofoniche in cui si parla sempre delle stesse cose e gli si chiede sempre e solo roba superficiale.
Anita
Collaboratrice dal 2011.