Decimo album del mese per Brian

Questa volta l’album del mese di Brian arriva con qualche giorno di ritardo ed è stato postato sulla Synner School da Papa Gates.

L’album del mese di Brian per luglio è Ten Summoner’s Tales di Sting. (Syn lo ha scelto diverso tempo fa, ma essendo straordinariamente impegnato la scorsa settimana mi ha chiesto di postarlo al posto suo).
Sono molto eccitato da questa scelta perchè sono un grande fan di Sting. I suoi assoli sono impressionanti proprio come il suo lavoro con i Police.
Questo è il 4° album solista di Sting dopo aver lasciato i Police.
L’album che lo ha preceduto è stato “Soul Cages”, che è stato un elogio molto dark al padre che era venuto a mancare. “Ten Summoner’s Tales” è un ritorno al pop, un pop molto sofisticato. Ogni canzone di questo album ha un incredibile ritornello ed alcune, ne hanno diversi.
La musicalità è stellare. Come sempre Sting ha assunto i migliori musicisti in circolo per suonare con lui.
E’ uscito nel 1993 questo disco ma è ancora un ottimo ascolto ancora oggi.
Molti di voi conosceranno la malinconica e nostalgica “Fields of Gold”, ma ogni canzone di questo disco è una gemma.

Le mie preferite sono:
“Love is stronger than justice” – è in 7/4 ma suona molto naturale.
“Seven days” – questa è in 5/4 e la batteria di Vinnie Colaiuta è spettacolare
Idem anche per “Saint Augustine in hell”. Il modo in cui riescono a farti dimenticare che sono in 7/4 è una forma d’arte rara. Un bellissimo groove che mi fa sempre sorridere. Non tutte le canzoni sono in un tempo strano.
“Heavy cloud, no rain” – ha un groove pomposa ma semplice e “She’s too good for me” è un’ottima canzone da trattoria.
Per il pop puro, non c’è niente di meglio di “If I ever lose my faith in you”.
“It’s probably me” – Miglior. Cambio. Di accordi. Di sempre.

Se queste notevoli melodie e questi cambi complessi di accordi non sono abbastanza per voi, Sting è un grande pensatore e anche i suoi testi pop vi fanno pensare a filosofia, esistenzialismo etc.

Potrei andare avanti, ma preferisco farvi trarre le vostre conclusioni. Questo è un album molto adulto sicuramente, e l’apice di quel che accade quando il jazz incontra il pop nelle mani di un maestro.

Godetevelo! Se vi prenderà questo album, tornate indietro ed ascoltate anche “Dream of the blue turtles”, “Soul Cages” e il mio preferito “Nothing like the sun”.

Saluti! Papa Gates

(Grazie ad Arianna)

Giada

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