Matt intervistato da CryptoVantage sul Deathbats Club

CryptoVantage ha pubblicato su YouTube una video intervista con Matt in vista dell’uscita di Deathbats Club.

L’intervista inizia parlando di come Matt ha vissuto la pandemia come artista. Quando il virus si è diffuso lui e la band avevano iniziato a registrare il disco, in particolare le parti di batteria. Con l’aggiunta delle proteste per il movimento Black Lives Matters, tutto è diventato molto caotico ed è stato davvero difficile riuscire a portare avanti il lavoro. D’altra parte, hanno potuto trascorrere del tempo con la famiglia e gli amici e riprendere in mano alcuni aspetti della loro vita che avevano messo da parte. È stato un momento di grande crescita personale.

La pandemia ha avvicinato tutti ancora di più alla tecnologia e ha sicuramente velocizzato il processo che ha portato la band a entrare nel mondo degli NFT; tuttavia Matt specifica che ciò sarebbe accaduto comunque, era inevitabile.

Lanciare un progetto del genere è molto impegnativo, ma considerando che non ci sarà nuova musica fino alla prossima estate, la band ha scelto di farlo ora per potercisi concentrare al massimo. Ovviamente hanno voluto far si che i fan potessero comprendere per bene questo mondo e il suo funzionamento e hanno preferito spendere sei mesi ad istruirli prima di lanciare il Deathbats Club. Loro per primi hanno trascorso molto mesi nel mondo degli NFT e sono diventati dei collezionisti; basti pensare che Matt ha all’incirca un migliaio di NFT.

I token del Deathbats Club funzionano come tutti gli altri not: saranno 10 000, acquistabili su avengedsevenfold.io e rivendibili sul mercato secondario. Contrariamente ad altri NFT, questi includono anche una serie di benefit riscattabili nel mondo reale, in modo da dare alle persona un motivo per volerli possedere. Alcuni di questi potrebbe permettere di vincere, per esempio, una serata di poker, una partita a golf con Matt, ingressi per i concerti e meet&greet gratuiti a vita; si tratta di token molto rari, ma la band si è assicurata che anche i token di più basso livello abbiano comunque un valore reale.

Portare avanti questa community è molto impegnativo, ma grazie alla blockchain e all’aiuto di un buon team, tutto diventa ben gestibile. L’obiettivo finale è quello di creare un nuovo modo per usare gli NFT. Mettiamo, per esempio, che da qui a tre anni la band decida di mettere della nuova musica sulla blockchain: tutti possono ascoltarla in maniera completamente gratuita, allo stesso modo in cui tutti possono andare sul wallet di Matt e vedere e ascoltare i suoi NFT; quello che fanno è dare ai possessori dei token frazioni dei diritti delle canzoni. Anziché andare su Spotify o Apple, li premiano in questo modo, ma la musica rimane comunque disponibile e gratuita per tutti.

Secondo Matt questo tipo di meccanismo potrebbe rappresentare il futuro dell’industria musicale e che la blockchain potrebbe essere un ottimo moto per gestire i diritti delle canzoni, soprattuto per quanto riguarda le nuove generazioni di musicisti che attraverso la blockchain possono arrivare direttamente ai fan senza passare per le case discografiche. Si tratta sicuramente di un processo lento e metodico, ma la band è pronta a qualsiasi cosa riservi il futuro.

Tutto ciò che Matt afferma sono sue intuizioni: una serie di eventi relativi al mercato musicale, gli fanno pensare che in futuro potrà esserci un servizio di streaming sulla blockchain; forse si sbaglia, ma secondo lui sarebbe una mossa molto intelligente.

A proposito del metaverso, un anno fa la band ha investito su sandbox e Matt non potrebbe esserne più felice, perché ad oggi riesce a immaginare in quello spazio concerti streaming online, party per i possessori di token, aree dove coinvolgere anche chi non possiede token, un’intera economia online dove si vendono t-shirt, cappelli e avatar e molto altro ancora. In questo mondo ci sono novità ogni giorno, ma i fan potranno contare su su concerti streaming e party sul metamerie.

Matt osserva inoltre che nell’industria musicale c’è ancora un gran numero di artisti a cui non è stato spiegato questo mondo né il modo in cui possono usarlo. Spesso non riescono a comprendere immediatamente il senso degli NFT e la cultura dietro di essi, ma una volta che sono entrati nel meccanismo, tornano da te qualche mese dopo più entusiasti che mai e non riescono a parlare d’altro. Ci però anche tantissime persone che non vogliono o non sono in grado di capire o che credono che sia tutta spazzatura. Matt si è speso molto per cercare di aiutare le persone a comprendere questo mondo perché crede che possa realmente rappresentare il futuro: essendo una nuova tecnologia non verrà certo buttata via ed è possibile che un giorno i biglietti di un concerto possano essere un NFT. Ecco perché è meglio capire subito il loro funzionamento, anziché ignorarli finché non si sarà costretti a usarli.

Per far parte del Deathbat Club bisogna andare su avengedsevenfold.io e collegare il proprio wallet entro l’11 dicembre per essere aggiunti alla lista. Quando la lista avrà raggiunto la quota 9 000 verranno chiuse le iscrizioni. Al momento ci sono circa 5 000 persone e probabilmente ci sarà un limite di acquisto di un token per persona. Verranno dati a tutti due giorni per coniare, di modo che ognuno possa scegliere le gas fees che preferisce, e il Deathbats Club verrà reso pubblico il 13 dicembre.

Riassunto a cura di Camilla.

Giada

Rispondi