TRAX: episodio 8 con Wes Lang e Chris Hopewell

Continua Trax la serie podcast ufficiale degli Avenged Sevenfold; la puntata numero 8 ha come ospiti Wes Lang e Chris Hopewell che hanno parlato del loro coinvolgimento all’ interno di Life is But A Dream…

Il podcast inizia Con Matt che dice di avere conosciuto Wes Lang tramite Joel e Benji Madden dei Good Charlotte circa 6 anni fa e grazie a questa conoscenza comune, รจ riuscito ad andare a trovarlo nel suo studio. E’ rimasto fin da subito colpito dai suoi lavori e, dopo aver instaurato un rapporto di amicizia con lui, gli ha chiesto se avesse voluto collaborare con gli Avenged Sevenfold. Wes perรฒ, dopo una prima esperienza negativa con un’ altra band ha declinato questa proposta.
Matt comunque non ha mollato il tiro, gli ha fatto sapere di aver composto una canzone omonima ispirata da un suo quadro (Nobody) e gli ha mandato i demo delle varie canzoni che stava scrivendo. Il frontman ha cosรฌ ricevuto molte illustrazioni ispirate da queste canzoni e la collaborazione tra le parti รจ nata in maniera del tutto spontanea. Viene comunque sottolineato il fatto che questi disegni sono stati inviati solo in forma del tutto amichevole, l’ artista infatti ha inizialmente chiesto che non venissero diffusi in giro e solo successivamente si รจ deciso di utilizzarli come artwork del disco.

A questo punto il podcast si sposta su Wes che spiega di non voler vivere sotto i riflettori, ma preferisce stare tranquillo e dedicare il suo tempo all’ arte poichรจ questo tende a farlo stare meglio riducendo le sue eventuali preoccupazioni; spiega anche che le opere che crea rispecchiano quello che sta vivendo in quel preciso periodo della sua vita.
Dopo aver fatto un accenno alla sua infanzia ci si sposta sulla collaborazione con gli Avenged.
L’ artista spiega che รจ stato naturale collaborare con la band, ed รจ stato anche piacevole poichรจ non ha avuto alcun tipo di commissione specifica o limitazione; in breve ha potuto dare libero sfogo alla fantasia sentendo cosรฌ quasi una forza che lo spingesse a creare. Tutte le sue opere inoltre fanno parte di un piano piรน grande e verranno, come stiamo giร  vedendo, utilizzate per la produzione del merchandise ma anche per mostre specifiche e proiettate durante i live; risulta quindi essere una vera e propria collaborazione e non un lavoro svolto su richiesta di una band.
Wes prosegue spiegando che queste sue opere specifiche risultano essere cupe a prima vista ma che nascondono un messaggio di speranza: devi vivere tutto il tempo a tua disposizione facendo le cose che ti rendono felice.
Il suo intervento termina dicendo di aver dovuto ridisegnare il deathbat per renderlo piรน omogeneo con il ciclo intrapreso con questo disco e con i restanti artwork, di avere in comune con Zacky la passione per i Misfits e che il segreto per raggiungere grandi obiettivi รจ la costanza e la perseveranza.

we love you

Ringraziato Wes ci si focalizza sul secondo artista a cui รจ dedicata questa puntata: Chris Hopewell.

Matt lo introduce dicendo di essere rimasto molto contento, come anche il resto della band, del lavoro realizzato per il video di The Stage. Aggiunge che ormai sono cresciuti, questo tuttavia non vuol dire per forza essere troppo seri, ma ritiene che il dover registrare dei video suonando come dei ventenni non sia piรน adatto a loro, volevano qualcosa di piรน; Chris quindi risultava la persona piรน adatta per realizzare le loro idee.

La parola passa quindi al regista che dice di aver incontrato la band ad Aprile 2022 poco dopo aver terminato di mixare l’ album e che volevano registrare un video per un singolo.
Chris afferma di amare particolarmente le canzoni lunghe che parlano di qualcosa, in questo caso specifico della visione di Matt sulla morte e sull’ ego, aggiunge anche che gli A7X sono il sogno di qualsiasi regista poichรจ oltre a darti materiale su cui รจ eccitante poter scrivere ti lasciano molto spazio di azione; quindi dopo aver scambiato idee per qualche mese, si รจ messo all’ opera a Gennaio di quest’ anno.
Si รจ cosรฌ arrivati al concept del viaggio mentale di un tizio attraverso una serie di paesaggi spogli e desolati che risulta anche essere quasi contradditorio e metaforico in quanto uno scheletro si muove all’ interno di un mondo che sembra congelato.
Come tutti sappiamo il video รจ stato realizzato con la tecnica dello stop motion che necessita di un quadro generale di ciรฒ che si vuole realizzare, le idee poi vanno adattate al testo, vanno prodotti a mano tutti gli scenari da animare e solo a questo punto ci si puรฒ mettere al lavoro. Il regista spiega che realizzare questo video ha richiesto un lavoro enorme, c’era sempre qualcosa da fare, ma che alla fine รจ molto contento del risultato. Per averne un’ idea dell’ immane lavoro basta pensare che per arrivare a un secondo di video molto spesso bisogna effettuare dai 24 ai 25 scatti in alta risoluzione, 10-12 in quelli piรน semplici; bisogna in seguito sistemare le luci e aggiungere gli effetti per creare quel senso di movimento (in questo caso sono stati utilizzati dei green screen per il cielo e la CGI in alcune parti, come ad esempio quando lo scheletro attraversa il ponte).
A questo punto Chris spiega che sono stati utilizzati dei modellini dello scheletro di diverse dimensioni (8 grandi delle dimensioni piรน o meno di una Barbie e circa 150 piรน piccoli) creati con una stampante 3D, che la parte piรน difficile era unire le varie parti che componevano le loro articolazioni senza renderle visibili, che gli scenari erano di grandissime dimensioni, ma anche che grazie allo straordinario lavoro dei suoi collaboratori, alla fine รจ rimasto molto soddisfatto del modo in cui tutte le varie scene si sono collegate una all’ altra.

Mario

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